Descrizione
Dalla prefazione
Giallo indiano è […] un “bellissimo” libro, intenso, poetico, interessante, colto, divertente, autentico, scritto con un linguaggio immediato e scorrevole, come raccontato in diretta dalla sua esperienza. Un giallo che narra intrecci di storie e vissuti particolari, di conflitti e di amori, che ruotano intorno al mitico viaggio in India.
Giallo indiano è scritto con immediata freschezza e ricchezza di spunti e di inconsueti elementi linguistici. Un vero giallo indiano, poco nero, con un sottofondo rosato, ma soprattutto intriso di variopinte emozioni, dal verde giungla, al blu oltremare stellare, rosso sangue, rosso terra indiana, longyi arancioni, giallo lunare, bianco sabbia, iridi luminose e infinite. Una narrazione, intrisa di una spiritualità laica e disincantata, di ricordi, cenni storici e sogni e miti. Un libro mai banale e mai scontato che si svolge in India e a Goa, un eden perduto. […] I racconti narrati e i particolari descritti, sebbene inventati, sono “veri” di esperienze autentiche, di realtà vissute.
[…] Giallo indiano è uno scritto da leggere, ricco di vite e vicissitudini umane intrecciate, di alberi sacri e di delfini, di storie articolate e imprevedibili, all’ardua ricerca dell’amore, del poetico, della libertà e del sacro… che termina in un tramonto.“In questo tramonto infuocato il dio rosso, che da sempre protegge le avventure di tutti quanti i viventi, li sta proprio ora benedicendo e, per quel nulla che vale, noi con lui.”
(Nitamo Montecucco)
Indice
Prefazione
1. Uovo di cioccolato, uovo finto e mai nato
2. Sol leone e buio pesto
3. Taj Mahal Inter Continental Hotel
4. Alla battaglia campale
5. Waiting list
6. Una vera crociata
7. Propaganda fide
8. Ma che fa questa India, se le inghiotte le persone?
9. Hampe
10. Fruit salad with custard
11. Din, don, din, don, le campane di San Simon
12. Un mare color del pistacchio
13. Bloody Mary
14. Melone e torrone
15. Meglio soli
Appendice: dal Taccuino sull’evangelizzazione indiana
Bibliografia
Autore
Carlo Moiraghi ha all’attivo numerose pubblicazioni di testi cinesi classici e oltre una dozzina di libri di saggistica, manualistica, narrativa.
Medico chirurgo, agopuntore, omeopata, psicoterapeuta, è Presidente di ALMA (Associazione Lombarda Medici Agopuntori) e Direttore della Scuola ALMA di agopuntura, accreditata da Regione Lombardia, da ICMART (International Council of Medical Acupuncture and Related Techniques), e da FISA (Federazione Italiana delle Società di Agopuntura), ed è Direttore della Scuola ALMA di Qigong e taijiquan, accreditata da FISTQ (Federazione Italiana delle Scuole di Tuina e Qigong), di cui è Vicepresidente.
Delegato di FISA per la Regione Lombardia e membro della Commissione per le Medicine non Convenzionali dell’Ordine dei Medici di Milano, è Vicepresidente di AGOM (Agopuntura nel Mondo).
info –
TATIANA VANINI
Inaspettato, “Giallo indiano” è un romanzo che regala sorprese ed emozioni, in un viaggio che è incanto, colore, emozione e voglia di scoperta.
Carlo Moiraghi ha una scrittura briosa, frizzante, che corre libera in pagine che immergono nella trama, avvincendo l’attenzione e catturando il lettore nella sua particolare malia. E’ capace di essere divertente e tragico, realistico e surreale, di regalare un’esperienza letteraria tranquilla e poi di far sbarrare gli occhi per la meraviglia, di fronte a situazioni che non si sa bene come gestire. Nessuna paura, affidatevi completamente all’autore, che sa perfettamente quello che fa e ciò che scrive, e godetevi il percorso.
Dall’India all’Italia, dall’Italia di nuovo in India e ritorno, i primi capitoli sono psichedelici, con un’azione veloce, una caduta verso un possibile disastro con un protagonista, Federico, che si ha la tentazione di placcare per dirgli di fermarsi un attimo a pensare, che sta andando incontro ad un consapevole monte di guai.
Eppure no, non lo fermiamo, e come mai potremmo, nessuno ha ancora capito come cadere in un romanzo fisicamente e non solo metaforicamente, quindi via, in una giostra che parte con noi a bordo.
C’è vita in questo romanzo, tanta, c’è l’esistenza più vicina alla nostra quotidianità e c’è il fascino di una nazione lontana, misteriosa, dove il colore giallo impera sugli sfondi e nella trama, dove c’è chi indaga, chi cerca, bracca e chi fugge, scantona, si nasconde.
E non solo: c’è il libro che si compone di fronte ai nostri occhi, mentre leggiamo, certo, ma anche in capitoli speciali dove le pagine vengono inviate ad un potenziale editore, e anche qui un mistero: chi scrive? Federico? Qualcun altro? E lui dov’è? Chi lo aiuta? Quali sono i suoi obiettivi?
I personaggi si dispiegano pian piano, permettendoci di conoscerli, di sentirli e apprezzarli. Diversi caratteri, storie e indoli, in questo scritto che è anche intreccio fatto di storia, quella di Goa e del Tribunale dell’inquisizione che lì è esistito e quella dei giovani che vi andavano a passare l’inverno, di fatti veri e incontri romanzati.
Mai banale “Giallo indiano” è un romanzo incalzante, che possiede una sua precisa profondità e insegna oltre a dilettare.
Per come è scritto risulta fruibile da un pubblico vasto, particolarmente indicato a chi ama scoprire cose nuove, concetti e posti.
“Giallo indiano”, imprevedibile romanzo che galleggia tra la suspense del poliziesco e l’accrescimento dell’opera formativa.
(Tatiana Vanini)